Apache Air Combat

APACHE AIR COMBAT

 

Apache Air Assault è un Massively Multiplayer Online fortemente orientato alla simulazione che però non disdegna le fasi action e anzi ci propone ben sedici missioni ambientate negli scenari immaginari del Tarzistan, di Salcedo e della Repubblica Popolare di Lualia.

Si tratta di location caratterizzate rispettivamente dalla presenza di montagne, pianure e coste, con paesaggi suggestivi (grazie anche all’ottimo sistema di illuminazione) sulla cui superficie si trovano solo oggetti interagibili. Da questo punto di vista, la differenza fra Apache e il pur recente Tom Clancy’s H.A.W.X. 2, ad esempio, è netta: nel prodotto Ubisoft la tessellation e l’implementazione della tecnologia GeoEye permettono la riproduzione di paesaggi molto dettagliati, che però alla prova dei fatti si rivelavano mere “cartoline” con cui non c’è modo di interagire.

Nel prodotto di Gaijin Entertainment le cose funzionano diversamente, e così le armi possono tirare giù alberi, edifici e quant’altro durante l’azione. Il prezzo da pagare per tanto spessore si traduce in un orizzonte visivo non incredibilmente esteso, talvolta nascosto da porzioni di scenario, ma in definitiva di grande impatto.

CORSO PER PILOTI DI ELICOTTERO

La componente simulativa in Apache: Air Assault è predominante, almeno per quanto concerne il controllo del veicolo; e si tratta di un aspetto piuttosto difficile da digerire, in determinati frangenti. Prima di avviare la partita è possibile selezionare lo stile “training” per ottenere un’esperienza più arcade, con l’elicottero che si sposta senza grossi problemi ma che, di contro, reagisce in modo tutt’altro che immediato ai nostri input, mettendoci in difficoltà soprattutto quando bisogna schivare il fuoco nemico.

Lo stile “realistico” ci consente invece di avere tempi di reazione più rapidi e un controllo totale del mezzo, a patto di dosare con molta attenzione le manovre e di accettare un certo grado di difficoltà anche per gli spostamenti più banali. La costruzione del gioco risulta forse permissivo per quanto concerne il contatto con le superfici, ma in generale la fisica rappresentata sullo schermo è plausibile e impietosa, ponendo dei chiari ostacoli alle nostre incursioni, specie a quelle “mirate”.

Per fortuna il sistema di combattimento prevede una modalità di volo automatico che stabilizza l’elicottero e ci dà la possibilità di spostarci virtualmente nella postazione del cannoniere. A quel punto, con una visuale in prima persona, la possibilità di zoomare e di attivare un visore a infrarossi, distruggere i bersagli diventerà un’operazione molto più semplice e divertente.

A patto di riprendere immediatamente il controllo del veicolo nel momento in cui il radar segnalerà l’arrivo di un missile al nostro indirizzo! Anche in tal senso, comunque, si nota una relativa permissività: i nemici hanno una mira pessima e dunque difficilmente riusciranno a centrarci al primo colpo, mentre la schermatura dell’elicottero può resistere ad almeno due o tre attacchi di una certa entità.

LA SOTTILE LINEA ROSSA

Se gli sviluppatori di Gaijin Entertainment hanno curato in modo particolare gli aspetti relativi alla fisica del veicolo, disegnando peraltro un sistema di controllo complesso ma in grado di restituire grandi soddisfazioni, lo stesso non si può dire della campagna in single player.

Al di là della qualità degli scenari, infatti, le missioni non vengono supportate da un background narrativo all’altezza della situazione, e la loro stessa struttura si limita a tre varianti che ci vedono spesso spostarci da un punto A ad un punto B allo scopo di distruggere delle unità nemiche (che siano fisse o in movimento) o di proteggere degli alleati. Presa la mano con i controlli, prodursi in manovre d’assalto e distruggere qualsiasi cosa si trovi sulla nostra strada si rivela divertente, ma a nostro avviso una direzione artistica di maggior spessore avrebbe senz’altro giovato all’intera esperienza.

La modalità “libera”, ovvero la possibilità di iniziare una missione personalizzata per quanto concerne scenario, difficoltà e nemici, rappresenta in quest’ottica un extra gradevole ma fine a sé stesso. Appaiono invece più interessanti le “operazioni di squadra”: tredici missioni da giocare online, in cooperativa, per un massimo di quattro giocatori. Passando alla realizzazione tecnica, come scritto in apertura è stato fatto un ottimo lavoro per rendere le location ricche di dettagli e allo stesso tempo completamente interattive.

Il motore grafico utilizzato per Apache: Air Assault è lo stesso di Wings of Prey, e si rivela eccellente tanto dal punto di vista della qualità quanto da quello della scalabilità: le tante regolazioni disponibili permettono di giocare fluidamente e senza rallentamenti anche su PC di fascia medio/bassa, e nella fattispecie abbiamo ottenuto circa 30 fps alla risoluzione di 1600 x 900 pixel con la configurazione di prova, abbassando solo di poco l’antialiasing.

Ci sono sicuramente situazioni in cui si finisce per assistere a scene un po’ tirate via, come ad esempio quando l’elicottero viene colpito e precipita al suolo, ma in generale l’impatto visivo è davvero notevole e le tre visuali disponibili (in terza persona, dall’abitacolo o in prima persona) si rivelano ugualmente utili e funzionali all’azione.